I metodi definiti di "cattura-ricattura" sono tra i più importanti e diffusi tra i ricercatori interessati all'ecologia e alla conservazione delle specie. Questi metodi sono stati sviluppati per studi in cui, in generale, i singoli animali vengono catturati fisicamente, contrassegnati dall'applicazione di un tag, rilasciati e quindi ricatturati o riavvistati. La cattura, la marcatura, il rilascio e la ricattura (o riavvistamento) di singoli animali possono essere utilizzati per studiare gli spostamenti, le dimensioni e la struttura delle popolazioni e i tassi di sopravvivenza e reclutamento. Per darvi un esempio concreto di ciò di cui sto parlando, faccio riferimento alla pratica del "bird-ringing", la tecnica più diffusa e utilizzata di cattura-ricattura. Gli esperti ricercatori catturano gli uccelli (senza ferire gli individui) e attaccano alle loro le zampe un anello con un codice specifico e poi rilasciano gli animali. Dopodiché, è possibile avvistare o catturare questi animali in seguito e capire da dove provengono e raccogliere dati sull'abbondanza delle loro popolazioni.
Fotografie di qualità sono essenziali per la foto-identificazione, tali che gli animali considerati "marcati" verranno riconosciuti con certezza se rivisti in seguito. Diversi studi descrivono correttamente i criteri specifici per definire una foto di "buona qualità" per la ricerca. L'elenco delle specie di cetacei che sono state studiate utilizzando la foto-identificazione include la maggior parte dei misticeti e diverse specie di odontoceti. Sempre più di ciò che sappiamo oggi sulla biologia di queste specie arriva attraverso analisi di questo tipo. Il numero di dataset di mammiferi marini che sono sufficientemente corposi per un'analisi approfondita continua a crescere, rendendo la foto-identificazione una tecnica sempre più preziosa. Per quanto riguarda le specie di delfini (come il tursiope o i grampi), l'obiettivo principale delle fotografie è la loro pinna dorsale. Per le balene, l'obiettivo è principalmente la loro grande coda. Dico "principalmente" perché buone foto di altre parti del corpo degli animali (ad esempio i fianchi dei capodogli) possono supportare in modo importante una ricerca di foto-identificazione. Nella mia esperienza a bordo dei mezzi di ricerca della Jonian Dolphin Conservation, ho potuto applicare questo metodo con diverse specie: tursiopi, grampi, delfini comuni e capodogli. Grampo, tursiope, delfino comune e capodoglio - le specie target della mia esperienza di fotoID con la JDC Photo by Stefano Bellomo Non so spiegare il perché mi piaccia così tanto fare foto-identificazione. Amo osservare la natura. Amo osservare gli animali e il loro comportamento e grazie alla fotografia, posso immortalare l'istante più importante che osservo. Amo questa tecnica anche perché è molto di più che “scattare foto”. Questa è la parte più semplice del lavoro (anche se non è così facile). La parte difficile è che devi essere in grado di prevedere il movimento degli animali. Devi essere nella posizione esatta, nel momento esatto in cui il delfino sta affiorando in superficie, o una balena sta tirando fuori la sua grande coda dall'acqua. Devi essere lì in quel preciso momento, ma per scattare un'ottima fotografia, devi essere stato in grado di prevederlo di qualche istante. Cosa intendo con "essere nella posizione esatta"? Gli animali selvatici tendono a scappare da noi se non ci avviciniamo a loro nel modo corretto. Lo stesso vale per i delfini. Per collezionare buone fotografie per la foto-ID, di solito, è necessario avvicinarsi ai cetacei più di quanto gli si è vicini, per esempio, da turista o in altri studi, come quelli relativi all'etologia.
Osservate il loro comportamento, provate a stimare quanti individui ci sono intorno a voi (questo può essere utile perché l'obiettivo è fotografare tutti gli animali avvistati) e quando vi rendete conto che la vostra presenza non crea loro disturbo, in collaborazione con il vostro ottimo skipper, iniziate a navigare correttamente, in modo da essere sul lato sinistro o destro degli animali (se volete fotografare le pinne dorsali) o alle spalle di una balena (se volete scattare foto della coda) . Dovete tenere in considerazione che questi animali sono sempre in movimento e dovete essere in grado di seguire quei movimenti con il vostro mezzo nautico per essere nella posizione corretta per riprenderli e scattare le giuste foto.
Dopo le emozioni dell'avvistamento e dopo aver raccolto molte foto, è necessario archiviarle, e questa è una parte davvero importante di una buona (e intelligente) ricerca di foto-ID. Può sembrare facile, ma il mio suggerimento è di archiviare le foto giorno per giorno e di passare in rassegna i vostri scatti ed eliminare quelli non buoni (immagini non a fuoco, scure e così via). Risparmierai molti Gb alla fine del lavoro. Se lo farete giorno per giorno, non sarà un lavoro noioso. Io personalmente salvo ogni cartella in questo modo: Archivio PhotoID --> Nome della specie -> Dati (anno-mese-giorno) (ad esempio, se oggi dovessi archiviare le foto, il nome della cartella sarebbe 20210130) . In questo modo il vostro archivio verrà automaticamente organizzato con tutti i dati suddivisi per specie e date di avvistamento pronti per essere analizzati. Ed ecco l'altra grande parte del lavoro, quando bisogna controllare quali sono gli individui avvistati! Nella maggior parte dei casi, soprattutto al riguardo di grampi e capodogli, riconosco gli animali già quando sono a bordo ed è sempre una grande emozione quando osservo i cuccioli crescere di anno in anno, femmine che danno alla luce nuovi piccoli o quando vedo un individuo che non osservavo da molto tempo. MARIO Un giovane grampo chiamato così per la cicatrice a forma di m in corsivo sul suo fianco destro Photo by Stefano Bellomo Ogni ricercatore ha il proprio metodo di analisi e molti studi ora utilizzano metodi automatizzati grazie all'intelligenza artificiale. La cosa più importante da tenere a mente, qualunque sia il metodo scelto, è che un buon risultato dipende dal catalogo che create. Se il catalogo non è buono, il vostro risultato non sarà buono. Un catalogo è la raccolta di foto di ogni animale che avvistato. Per quanto riguarda i delfini, avrai, così, il lato destro e sinistro della pinna dorsale. Per le balene, avrai, invece la foto della loro coda (più ovviamente tutte le altre foto dell'animale che possono supportare il vostro studio). Ed eccoci tornati al punto principale: scattare foto di qualità! Pratica, pratica, pratica ... e non dimenticare mai, GODITI QUELLO CHE FAI! ;) Un'ultima cosa! Quale obiettivo è il migliore per implementare correttamente questo metodo? Dipende se svolgete foto-ID da terra o in barca. In barca, utilizzo un obiettivo 70-300 mm che, a mio avviso, è il miglior compromesso tra un buon risultato fotografico (anche se gli animali sono un po' più lontani) e praticità d'uso, soprattutto considerando anche la vita movimentata in barca. Inoltre, non è troppo pesante come possono, invece, essere gli obiettivi più grandi. Se, invece, svolgete attività di foto-ID da terra, siete molto più lontano dagli animali e, quindi, potreste aver bisogno di obiettivi più grandi. Voglio condividere con voi gli articoli scientifici di cui sono coautore (basta cliccare e andrete alla pagina di Google Scholar). Qui troverete ulteriori informazioni relative ai metodi che utilizziamo per i nostri studi di foto-ID. Scrivimi per condividere esperienze, idee, risultati
o se hai ulteriori domande relative alla foto-ID! ;) I commenti sono chiusi.
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