Qualche tempo fa, gli ho scritto e ciò che ho scoperto di lui tramite i messaggi che ci siamo scambiati è che lui è davvero la persona che si racconta nei suoi testi… ovvero, come lui stesso si definisce, un incredibile sognatore che ama la vita.
Sono davvero felice di condividere con voi la mia intervista con Gianluca…
Ciao Gianluca!
Ci racconteresti un momento, un attimo in particolare, in cui hai deciso che era giunto il momento di buttarti a capofitto nel realizzare i tuoi sogni? Un giorno, all’università, mentre il professore recitava la lezione a memoria e nessuno dei presenti era minimamente interessato, mi resi conto che non avevo scelto quel percorso, semplicemente mi ero fatto trascinare dalla corrente più forte (ovvero il percorso di vita più comune). Oggi posso dire che all’epoca vissi un risveglio di consapevolezza: è questa la vita che voglio? Me lo chiedevo e mi immaginavo, dieci anni dopo, a fare una vita che non mi rendeva felice. Lasciai l’università, partii per l’Australia e iniziai il mio percorso verso le coordinate della felicità.
Siamo nell’epoca del “tutto è connesso” ma siamo più sconnessi che mai con Madre Natura. Cosa ne pensi? Pensi sia giusto vivere più a contatto con Madre Natura?
Penso che ritrovare quel contatto primordiale con la Natura sia fondamentale per eliminare molte delle sofferenze tipiche dell’uomo occidentale. Quando osservi un qualsiasi processo naturale incontaminato ti rendi conto del posto che occupi nel mondo: tu sei solo di passaggio, mentre la Natura sarà sempre qui, con questa sua presenza indefinita ma fortissima ed evidente. Questo toglie molto peso dalla tua anima, molta paura dalla tua mente. Ti fa sentire piccolo, ma anche grato di essere parte di questo capolavoro.
La mia missione è battermi per la libertà dei cetacei, perché i delfinari chiudano e che questi animali possano vivere e prosperare in mare aperto. Cos’è per te la libertà?
È una missione che sposo a pieno! Complimenti, ce n’è davvero bisogno. Ho sempre pensato che non ci sia nulla di peggio di un animale fatto per nuotare per chilometri e chilometri ogni giorno rinchiuso dentro una vasca. Gli animali possono insegnarci molto sulla libertà, che non è solo una condizione fisica: è ciò per cui siamo fatti. Ne ho parlato nel mio TEDx: gli aerei sono fatti per volare, noi per cosa siamo fatti? La vera libertà la eserciti quando trovi la risposta a questa domanda.
Come essere felici ogni giorno - Gianluca Gotto al TEDx di Rovigo
Come sai, mi occupo di studiare e tutelare i cetacei… Nel tuo libro ho letto di un incontro mozzafiato con questi animali liberi. Ci racconteresti cosa hai provato quando hai visto questi animali nel loro ambiente naturale per la prima volta?
È stato uno dei momenti più importanti della mia vita. Cito direttamente dal mio libro “Le coordinate della felicità”: “Poi, improvvisamente, all’orizzonte un delfino comparve dal nulla. Fece un salto che lo portò a diversi metri di altezza dall’acqua, per un interminabile secondo rimase sospeso di fronte al sole, poi piombò in mare e scomparve per sempre. Fu un momento di assoluta bellezza che mi lasciò a bocca aperta. Ero sconvolto da tutta quella meraviglia, ma non solo: quell’immagine mi fornì una serie di risposte. Tutte insieme, tutte di colpo. Forse non dovevo inseguire la felicità, forse dovevo inseguire la libertà. Essere libero di vivere come più desideravo, proprio come quel delfino. Per lui non esistevano visti o confini, poteva nuotare ovunque ne avesse voglia. Io volevo essere così, libero”. Non appena si apre la copertina del tuo libro, c’è una frase: “crederci, crederci sempre”. Facile a dirsi potrebbero pensare in molti… cosa fare per far accendere il fuoco vivo della passione in ognuno di noi? Il mio suggerimento è di andare a vedere il tramonto ogni giorno. Ci si rende conto di non essere altro che granelli di sabbia al vento. La Natura distrugge il nostro ego e così ci toglie molto peso dalla mente e dal cuore. Quando hai paura di fallire, vai a guardare il tramonto: capirai che il sole sparisce, ma solo per tornare. E allora, di cosa ti preoccupi tanto? Se anche dovesse andare male, domani il sole sorgerà lo stesso. Cosa c’è di più importante e prezioso? Tanto vale provarci e crederci, sempre.
Vorrei chiederti delle dritte, dei consigli per come trovare le nostre coordinate della felicità nella vita di ogni giorno. Insomma, cosa possiamo fare per vivere la nostra vita, normale, in ufficio, al lavoro, con felicità?
Io credo che una vita felice sia una vita nella quale ci si rivede. I giapponesi hanno un concetto, l’Ikigai, che è semplicemente la risposta a una domanda: per quale motivo ti alzi ogni mattina? Se la tua risposta riguarda solo il lavoro e i soldi, significa che non stai vivendo, ma stai sopravvivendo. E questa non è una questione economica: è che la vita è anche magia, passione, sogni, ambizioni. Chi non ha niente di tutto ciò, non ha niente. Io non credo che esista il senso della vita, ma solo perché ognuno di noi può trovare il proprio. Chi in una missione meravigliosa come la tua, chi nella famiglia, chi nella libertà. L’importante è trovare un motivo valido e travolgente per alzarsi ogni mattina. Negli anni dell’università ho condiviso le possibilità del mondo Erasmus Plus con centinaia di giovani per fargli scoprire un mondo meraviglioso, dove poter crescere e scoprire sé stessi. Tante volte, però, molti ragazzi e ragazze non sono stati in grado di uscire dalla loro comfort zone. Perché pensi si debba avere il coraggio di fare questo importante passo? Innanzitutto, vorrei precisare che ci sono tanti modi differenti per uscire dalla comfort zone. Uno di questi è certamente il viaggio, forse è quello più completo e gratificante, ma non è l’unico. Uscire dalla comfort zone significa fare qualcosa di diverso da quello che fai da sempre, ogni giorno. Rompere la routine e metterti alla prova in un contesto che non conosci. Se sei una persona pigra, significa alzarti ogni mattina e fare mezz’ora di attività fisica. Se sei una persona iperattiva, significa alzarti alla mattina e meditare per mezz’ora. Non importa cosa fai, l’importante è trovare il coraggio e la forza di allontanarti da quello che conosci. Perché spesso le risposte che cerchi si trovano fuori dalla tua bolla di sicurezze. E in ogni caso, anche qualora non le dovessi trovare, facendo quel passo fuori inizi un fondamentale percorso di crescita personale.
Grazie a te ho scoperto il “minimalismo” e me ne sono innamorato. Cos’è e perché può cambiare la nostra vita?
Il minimalismo è la risposta a un mondo sempre più affollato, rumoroso e senza spazio vitale. Gli oggetti, oggi, sono così tanti e così facilmente sostituibili che finiscono per essere loro a possedere noi. Un tempo c’era grande cura per le cose e, le stesse cose, erano prodotte per durare. Oggi è tutto il contrario: le consumiamo facilmente, pensando che tanto possiamo sostituirle senza grandi problemi. Questa mentalità è diventata la norma anche nelle relazioni personali: non si combatte più per una relazione, si passa subito ad altro. Ecco, io credo che in questa superficialità e in questa abbondanza affondino le radici di molte forme di sofferenza. Il superfluo cela tutta una serie di preoccupazioni di cui possiamo fare benissimo a meno. Vivere con l’essenziale significa avere più spazio, fisicamente e mentalmente. Gianluca… ti andrebbe di condividere con noi qual è la tua prossima meta e quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Per ora posso solo dire che la prossima meta sarà un paese che fa dell’attenzione all’ambiente una delle sue caratteristiche principali. Aspetto a dire qual è perché sono scaramantico e non so ancora se riusciremo a partire. I miei obiettivi, invece, sono pochi e semplici: continuare a vivere consapevolmente senza tradire me stesso, condividere il mio messaggio con quante più persone e preservare una grande attenzione nei confronti delle persone che amo.
Ti è piaciuto questo articolo?
Se sì, condividilo su Facebook! I commenti sono chiusi.
|